giovedì 26 aprile 2007

WELCOME!

La sveglia la mattina è molto più traumatica per me che per Vale, ma riusciamo a uscire quasi in orario. In ufficio le mie colleghe sono particolarmente contente di conoscerlo e addirttura mi rivolgono la parola durante la giornata...fascino del masculo italiano?

Mi vesto pensando sia una giornata calda invece finiamo in due sotto un giornale per ripararci dalla pioggia..bel tempo te ne sei già andato?
La mattina dopo la classica colazione da Moahmed andiamo su Madison perchè ho una visita, poi passiamo dalla galleria d'arte Eden Gallery dove beviamo un espresso orgogliosamente offerta da un israelichiacchierando di arte, esibizioni, milano, new york...
Vado dal commercialista dove incontro Pietro che mi saluta con "salve!". Pietro, ma non mi riconosci? Sono la Fra!!!
Prima della seconda visita lo stomaco di vale comincia ad essere attratto da ogni tipo di cibo e profumo quindi ci vuole qualcosa di sostanzioso. Il kebab per strada mi sembra possa calmarlo per qualche ora. Di fronte alla library troviamo due sedie, messe lì apposta per noi e così mangiamo la spanna di panino che sbrodola per terra..
Vado in agenzia e conosco una signora colombiana con la quale parlo di lavoro e dell'Italia. Lei è un'appassionata di opera e adora la Scala!

Dopo una coroncina con verdurine fritte al Barolo, eccoci nel 1849! Succede di tutto..mi requisiscono l'acqua all'ingresso, ci portano le spicy wings e non le normali, ci fanno cambiare posto, non mi vogliono dare lo scontrino...ma la serata è bella, le ali buone e la pitcher finisce in fretta!
Il ritorno è infinito perchè nessuna subway fa local stop e così dopo esserci addormentati sulla banchina siamo andati fino alla 125 e poi siamo tornati indietro. Questo è quello che meno sopporto della subway: le attese di notte.

martedì 24 aprile 2007

-1!

Lunedì 23 aprile.
Ultima settimana intera di lavoro!
Qualche momento di tensione con l'headquarter, ma poi mi ritaglio un momento tutto mio per mangiarmi l'insalatina portata da casa (Antonina mi manchi!!).
Il sole splende, la temperatura è caldissima e Madison Square Park è piena di persone. Tutti lavoratori senza scarpe, con maniche tirate su a cannottiera, gambe bianche come latte e occhiali da sole. Mi siedo per terra, leggo il giornale, ascolto musica e mangio...ci manca solo un piccolo nap e sarebbe perfetto!
Dopo un salto dall'estetista cinese (!!) vado da Azzu, mi lavo i capelli, guardo una puntata di sex and the city e l'aspetto comprare uno yogurt e poi per andare da Fulvio.
I programmi cambiano e ci troviamo io, Azzu, Fulvio e Aida a bere caraffe di margarita. Il lunedì costa poco, il locale è pieno di lucine colorate, il guacamole è buonissimo, ma non dobbiamo distrarci dalla missione della sera: andare da Ful a prendere il materassino gonfiabile per Vale.

Riusciamo a fare tutto e un simpatico pakistano mi porta sotto casa con il suo taxi nero. Tranquilli, è normale, i taxi gialli non ci sono ad Astoria!

VALE TI ASPETTO...QUESTA VOLTA NON TROVARE LA SCUSA DELLA NEBBIA PER ARRIVARE IN RITARDO!

lunedì 23 aprile 2007

PRIMO GIORNO DI SANDALI!

Domenica 22 aprile.
Finalmente sandali, maglietta, occhiali da sole e soprattutto dormita fino alle 9.30!
Mi alzo e vado a fare un brunch da Dan e Simona: uova, succo di frutta, salsina di caviale rosso, muffin, marmellate...Poi giretto con il gattone Trujillo!!
Tornando a casa scopro che su Broadway c'è un mercatino e provo a guardare qualche bancarella ma il caldo insopportabile, il forte odore di cibo fritto e le persone mi fanno scappare (io che non guardo un mercato!!incredibile!)verso Central Park. Da lontano vedo carovane di passeggini su e giù per prati, scale, stradine...ovunque bambini in braccio, in spalla, che corrono, che piangono, che urlano. Dove trovo un angolino di pace?
Oggi è l'Earth Day e c'è un evento per bambini sull'educazione ambientale e sul rispetto della natura. Trovo un posto al sole in mezzo al marasma e mi addormento.
E' tardi, l'evento sta finendo e i passeggini si disperdono. Un po' assonnata e arrossata dal sole, mi dirigo verso casa quando sento una voce bellissima. Una signora nera, accompagnata da una chitarra, canta "what a wonderful word" mimando la canzone con il linguaggio dei sordomuti a dei bambini. Canta, si ferma, aiuta i bambini nei gesti, racconta di Armstrong..Da vedere e ascoltare!

La sera sono a Williamsburg per una cena italiana, ma per un motivo o per l'atro siamo solo in due: io e Leo. Cuciniamo, beviamo, mangiamo e poi facciamo un giretto per il quartiere fermandoci a Roebling-Tea Room dove assaggio un te al cocco buonissimo!

50 BLOCCHI

Sabato 21 aprile.
Sveglia alle 8. Si ripete la possibilità di andare dai francescani per un po' di servizio e non voglio rinunciarci per una dormita. Mi alzo, caffè, corro, arrivo in ritardo, ma poi il lavoro inizia. Siamo in pochi rispetto all'altra volta, ma ci si diverte e conosco delle ragazza sudamericane molto simpatiche. Facciamo un po' di fitness trasportando su e giù sacchetti con il cibo e poi pranziamo tutti insieme.
A casa un pisolo non me lo toglie nessuno!
Poi mi faccio forza ed esco perchè DEVO andare a Central Park con questo caldo. Cammino da casa mia fino alla 59: 50 blocchi. Non sono stanca perchè passeggio e faccio foto vedendo concretamente la voglia di caldo delle persone. Chi corre, va in bici, pesca, prende il sole, gioca, fa capoeira, fa volare l'aquilone, si bacia, legge, studia, lavora al computer...Ci sono partite di baseball, concertini, bambini in passeggiono con i piedini ciccioti al vento. Che bello Central Park!
A columbus circle faccio un deludente giro a jazz mall e poi torno a casa. Poco dopo sono già pronta per uscire per una birretta a Soho.

75th FLOOR

Venerdì 20 aprile
Il sonno questa settimana è messo a dura prova, ma mi ritengo molto soddisfatta!
Lunedì Godfather 2 con Azzu e JeJe (solo la prima parte...aspetto di vedere la seconda per commentarlo!); martedì birretta con Leo (da pronunciare Lio!); mercoledì dopo un viaggetto nel New Jersey per visitare un agenzia, serata con tanta birra e chicken wings; giovedì partu d'inaugurazione del giardino del barolo e venerdì giornatona.
Arrivo in ufficio e podo dopo esco per andare a visitare un'agenzia sulla 40th e madison. La giornata è spettacolare, il cielo del suo solito ciano, il sole splendente e le persone con giacche e cappotti sotto braccio. Camminando esce un signore da un portone e urla "finally the sping!". Ci sono alcuni alberi fioriti, i colori sono accessi, l'aria calda e dopo tanto freddo mi verrebbe voglia di sdraiarmi su un prato e non pensare a niente. Devo aspettare il we ora lavoro!
Parlo con un signore simpaticissimo pakistano che mi da molte dritte che mi saranno utili per il lavoro. Torno in ufficio (ovviamente a piedi!) e riesco a fissarmi un'altra visita.

Ho sempre considerato questo building un punto di riferimento, l'ho visto con eleganti abiti colorati, l'ho scorto nel lontano New jersey e dall'aereo...ora devo andare al 75th piano dell'Empire State Building.
Dopo aver parlato con un signore simpaticissimo, mi lascia del tempo per fare un po' di foto e non me lo faccio ripetere due volte. Non sono mai stata così in alto e ll'impatto è molto forte. Soprattutto dopo che mi ha raccontato che settimana scorsa un uomo si è buttato giù.
Pensavo di vedere una vista stupenda, ma purtroppo c'è un po' di foschia. Penso ai tramonti, alla neve, alla pioggia, alle nuvole basse...se lavorassi in un posto del genere fotograferei quella vista con qualsiasi condizione atomosferica. Proverò a fare un collage e vediamo se renderà l'idea..
Ritorno in ufficio e poi decido di sfruttare il venerdí no-pay del Guggenheim.
La facciata è ancora impacchettata e l'installazione più bella si trova all'ingresso. Nel museo c'è solo qualche quadro e poco più, ma è bellissimo salire in alto e scendere perchè mi sento in una girella.
C'è il tramonto e devo attraversare Central Park per tornare a casa. Gli alberi in fiore incorniciano un cielo pastello, l'acqua calma e un nitido skyline. Mentre faccio foto mi passano accanto magliette sudate, fiati corti, visi paonazzi, capelli svolazzanti, io sto attenda a non intralciare la strada.
Arrivata a casa mi preparo per uscire. Quando ci ritorno, cado in un sonno profondo.

giovedì 19 aprile 2007

MARYWIN, Boston

Sabato 14 aprile.
La sveglia suona alle 6.15 e alle 7.30 sono a chinatown per incontrarmi con Azzu e prendere l'autobus. C'è una giornata stupenda, da far dimenticare i nuvoloni delle settimane precendenti. Le strade sono semideserte, le saracinesche abbassate, camioncini scaricano cibo indefinito nelle botole per strada, ovunque odore di cibo, di fritto, di salse...
Tra prelevare e cercare un caffè quando saliamo sul pullman è già pieno e ci sediamo a destra e a sinistra della porta del bagno. Poco male perchè dormiamo. Durante la sosta prendiamo da Mac (unico posto, non abbiamo scelta!) un dolce al cocco degno di au bon pain! Buonissimo!
Arrivate vorrei prendere un regalo a MV, il libro che sto leggendo, the Namesake. Ci avventuriamo dentro Boston alla ricerca di una libreria, ma troviamo un commesso che ci dice "il libro c'è, ma non riesco a trovarlo". Decidiamo di lasciar perdere e tentiamo di prendere la metro, ma prima dobbiamo capire che qui non c'è la subway, ma la T. Raggiungiamo una fermata con l'entrata chiusa, torniamo indietro e chiediamo indicazioni. La giornata è fredda e ventosa e in giro ci sono solo turisti, homeless e barboni. Finalmente riusciamo a salire sulla metro (dopo che Azzu secondo una sua logica giusta, ha preso dei biglietti sbagliati!!), ma quando arriviamo sbagliamo a prendere "la sinistra" e camminiamo invano per Cambridge. Chiediamo a tutti, ma nessuno conosce la via. Un signore ci dice che può prender la macchina e girare con noi tutto il quartiere. No grazie. Poco dopo lo vediamo in macchina e ci dice contento di aver trovato SCIARAPPA STREET. Gentile.
Arriviamo da MV che vive in una tipica casetta in legno: bellissima!
Presentazioni, chiacchere e poi inizia il tour a Boston. Giriamo per downtown, mangiamo un burrito, conosciamo Marco e Maurizio. Le vie che percorriamo sono molto carine, con palazzi curati con un architettura un po' europea. Si alternano negozi, case, grattacieli, chiese...peccato vedere tutto con un cielo così grigio!
Troviamo il libro, visitiamo una mall, vediamo negozi, parliamo, ci conosciamo e poi incontriamo GiuseppI e un altro ragazzo americano. Decidiamo di andare a cena dal thailandese e ci troviamo a un tavolo pieno di piatti con cibo buonissimo e speziato al modico costo di..10 bucks!
Finiamo la serata in un locale a Cambridge dove per me e Azzu è difficile reggere con così poche ore di sonno alle spalle! Sorry MV...
Notte "scout", fredda, colazione abbondante con cookies, mini muffin e cake e poi è il momento di salutarci. Marywin deve prepararsi per la partenza per l'Italia e noi andiamo ad Harvard.

Pioggia ininterrotta e continua, vento e freddo. La prima sosta è da Au bon pain per un caffè bollente. Giriamo per il campus, bello ma bagnato e deserto.
Ritorniamo a Boston e andiamo a un mercato coperto dove riusciamo a riscaldarci un po'. Cibo ovunque, qualsiasi tipo, non si può rinunciare..decidiamo di provare l'aragosta tanto famosa di Boston e la zuppa chowder servita in un panino scavato. Delizioso!

Traffico e pioggia rendono il viaggio lungo...soprattutto perchè entra l'acqua dal tettuccio e cola sulle persone. Autobus cinese, solo 30 bucks...

mercoledì 18 aprile 2007

QUANDO PIOVE, PIOVE OVUNQUE!

Giovedì 12 aprile.
Oggi ho tre visite e diluvia.
Mi vesto da pioggia con i pantaloni dentro gli stivali ed esco insieme a Monique. Piove da tutte le parti, ma il vento impedisce all'ombrello di stare aperto. Tentiamo di ripararci dal vento, ma ci bagnamo completamente. Verso lower Manhattan ci salutiamo e ci auguriamo good luck per la pioggia. Esco a Fulton e subito vedo una situazione comica: acqua in metropolitana, tutti che camminano tenendo fermo l'ombrello, qualcuno senza speranza affronta la pioggia. Passeggini incelofanati, stivali di tutti i colori, ponchi, giacche, infradito (!) e tantissimi ombrelli rotti abbandonati per strada. Tombini che funzionano all'incontrario, fiumiciattoli lungo i marciapiedi e paludi vicino ai lavori in corso. Infreddolita raggiungo l'agenzia di Wall Street, ma non c'è ancora nessuno e quindi aspetto sulle scale, bagnatissima. Arriva una signora e viste le mie condizioni mi offre un te. La sua collega non arriva e così dopo un po' vado al secondo appuntamento nella lodge di un palazzone. Ad accogliermi un simpaticissimo egiziano che dopo aver parlato di lavoro mi ha detto di ripassare per mangiare insieme la baklava. Buona!
Sono a un passo da Bento e così mangio un caldo e gustoso beef udon! Mi metto sul bancone con vista cantiere e mangio la zuppa pensando che è davvero squisita..
Procedo verso E Houston. Mai stata in questa zona e in effetti non ha molto da offrire...è molto trasandata e non sembra di essere a Manhattan.

La sera succo di frutta, pop corn e haagen-dazs guardando The transopert 2. Americanissimo film d'azione.

WINGS&MUSIC

Mercoledì 11 aprile.
Nessun letto rifatto e un po' di roba in giro, il materasso ancora gonfiato. Si vede che sono di nuovo sola... La sera finalmente riesco ad andare in un locale dove Beppe mi ha sempre invitato: il 1849.
Aspettando Azzu scorgo sulla 3rd ave un negozietto nascosto da ristoranti e grocery. A un giretto non si rinuncia mai e così trovo un cappottino bellissimo e molto economico! Per fortuna qui posso ancora metterlo...
Arriviamo a bleeker con Aida e entriamo in questo locale apparentemente normale, ma poi very nice. Divanetti, live music, caraffe di birra e soprattutto chicken wings a 20cents l'una! Incontro Beppe e i suoi amici, arriva Fulvio con un suo collega greco, Gus, Rob..siamo in tanti.
Le canzoni diventano sempre più belle e la birra scorre..anche sui tavoli!

Come temo la subway mi canta la ninna nanna e mi addormento, ma per fortuna il mio sesto senso mi sveglia proprio alla 110th! E' anche questa volta non devo tornare indietro!

martedì 10 aprile 2007

MAMMA!

Martedì 3 aprile
Mia mamma arriva in aeroporto con un sorriso e un entusiasmo che per tutta l'ora successiva le fanno solo dire "wow, che mervaiglia, incredibile..". Siamo in macchina con Gus che percorre il ponte di Brooklyn, passa per lower Manhattan e prende la West Side Hwy.
Non dorme da più di 24 ore e a casa crolla immediatamente. Il giorno successivo la sveglia il jetlag e comincia a essere arzilla, a mettere in ordine, a svegliarmi...io però tento di dormire fino all'ultimo minuto possibile prima di essere in ritardo. E' il suo primo giorno, bisogna mangiare la city!

Mercoledì 4 aprile
Ny si presenta grigia, fredda, ventosa e con grandi acquazzoni. Mia mamma gironzola attorno al mio ufficio e trova due cose essenziali: un ombrello gigante venduto da un signore vissuto 15 anni in Italia e Barnes&Noble. Nella libreria fa caldo, c'è acqua free, c'è la restroom e soprattutto sono tutti seduti per terra a leggere qualsiasi tipo di lettura. Una libreria con le caratteristiche di una biblioteca è il suo rifugio per un giorno troppo grigio per passeggate a testa in su.
A pranzo andiamo a mangiare da O. sopra Grand Central e incontriamo tutte le persone che lavorano nell'ufficio. Condividiamo un regalino che la mattina ci ha fatto Mohamed: una ciambella al cioccolato e un crafen ricoperto di glassa al cioccolato con all'interno creama. Divini. Io vado a visitare un'agenzia di viaggi e poi ci rincontriamo per tornare verso l'ufficio. Non diluvia, ma il vento è sempre molto freddo. La sera torniamo a casa e riesco appena a cucinare un cous cous che la mia mamma sprofonda in un sonno profondo.

Giovedì 5 aprile.
La giornata inizia sempre prestissimo. Usciamo e non piove perchè nevica. Colazione presa da Moahmed e mangiata (correndo) in subway perchè oggi la visita che devo fare è nel village. Strade deserte, vento gelido, fiocchi di neve, negozi ancora chiusi. Sembra l'attesa di un ciclone. Tornando in ufficio spunta il sole e smette di nevicare. La temperatura scende sotto zero.
La sera giro a chinatown, cenetta con spaghetti di riso e involtini primavera, messa e...teleferica! L'aria è nitidissima e si vede uno spettaccolo difficile da dimenticare. Salire su una funivia dove ci hanno girato un episodio di CSI e vedere grattacieli e luci anzichè montagne e passare vicino al Queensboro...stupisce. Un ultima tappa a Time Square ma poi le batterie della mamma sono quasi scariche e domani bisogna essere a casa quindi dopo le foto di rito si torna a casa.

Venerdì 6 aprile.
Good friday. Venerdì Santo. Ci aspetta la via crucis sul ponte di Brooklyn sotto la neve e in balia di un vento chilly che penetra in qualsisi spiraglio dei vestiti. Ripenso a tutte le vie crucis trascorse con gli scout, la preparazione, i momenti di silenzio, le camminate, il deserto alle tre di pomeriggio..E' bello che un momento del genere sia un po' difficile. Partiamo da Brooklyn, percorriamo il ponte, facciamo diverse tappe e arriviamo fino a Ground Zero. Silenzio, raccoglimento, turisti che fotografano, microfoni a tutto volume tra i palazzoni del financial. New York? Paesello!

Mangiamo lì vicino in un posto che è in assoluto il migliore a cucinare l'udon: BENTO SUSHI. Inizialmente la mamma è sospetta e poco convita alla fine molto soddisfatta della zuppa con verdura e dei california rolls intinti nella soya e wasabi. La prima volta giapponese!
Fa molto freddo e decidiamo di andare a Staten Island e così tra un mare verdognolo e un cielo grigio si erge la punta di Manhattan, una macchiolina di colore in quella fotografia in bianco e nero. Sempre uno spettacolo affascinante, io però avendo già fotografato, guardo il panorama dal finestrino.
Spesa nel supermercato ispanico di dove abitavo prima e poi casa, cibo e caldo.
Mentre mangiamo un buon guacamole guardiamo Ladri di biciclette in italiano con i sottotitoli in inglese per Monique. Forte vedere le traduzioni in inglese del romano! Il film è un capolavoro, non lo commento!

Sabato 7 aprile.
Sabato finalmente un po' di calma anche se il jet lag sveglia sempre troppo presto la mamma!
La mattina prevede la colazione da Au bon pain sulla terza angolo 40th. Presento a mia mamma la mia compagna di avventure dicendole: "questa è Azzu e il suo mondo". Dai suoi racconti di vita americana, cambi appartamento, personaggi conosciuti, lavori vari..mia mamma mi da ragione e ride molto divertita. Poi la giornata prevede una gita fuori porta poco turistica: Queens prendendo la linea 7 che arriva a Flushing.
La sopraelevata offre bellissimi scorci di skyline, 5 Pointz, palazzoni, distese di case, caldino (la temperatura è sempre attorno agli 0 gradi).
Ci fermiamo a Little India e io subito ripenso al film "the Namesake'. Un sacco di tentazioni, ma prendiamo solo due samosa (ci tengo a scrivere che le ho pagate 1 solo dollaro!!). Poi dall'India andiamo in Grecia ad Astoria dove mia mamma guarda attonita i pali di legno della luce con grovigli di fili pendenti e capisce come mai hanno così tanto la fobia degli incendi.
Mangiamo bagels e spicy humus bevendo tropicana prima di andare alla veglia di Pasqua a Staten island. Ci incontriamo con O. ed essendo in macchina passiamo attorno al financial, sul ponte di Brooklyn e soprattutto sul Verrazzano Bridge. Prima che i Giapponesi costruissero non so che ponte era il più lungo del mondo. Luci azzurre, grande, imponente. Stupendo.
La veglia inizia con il buio, poi si accende un grande falò esterno, a poco a poco candela dopo candela centinaia di fiammelle illuminano la chiesa. Quante volte questo simbolo, quanti fuochi e non riesco a non pensare a Sant'Antimo, al Deserto di varazze e alla frase di BP: nessun profumo vale l'odore di quel fuoco. Bei momenti.

Domenica 8 aprile.
La mattina di Pasqua è ancora più fredda delle giornate precedenti, ma per fortuna nevica e a un certo punto la temperatura si alza e si posiziona sullo zero. Imbaccuccate andiamo sulla promenade per scattare qualche foto molto da-turista e poi prendiamo la F per andare a Coney Island. Il luna park è aperto! La ruota gira, le giostre vanno e c'è qualcuno in giro. Sembra di essere indietro nel tempo. Dove tutto si è giustamente fermato rifiutando un ammodernamento. Hot dog disegnati dappertutto..Vale ti ho pensato e volevamo prendercene uno in tuo onore, ma faceva troppo freddo!
Siamo sulla spiaggia e mentre faccio una foto a mia mamma sento che inorridita guarda delle persone. Sono in costume e stanno correndo verso l'Oceano. In acqua urlano dal freddo e poi escono. Almeno non sono nudi, visto che ne avevo già visti...
Raggiungiamo BaySide e arriviamo a casa di Fabricio. Non so chi ci sia o come sarà il pranzetto di Pasqua e quindi mi aspetto di tutto...
Troviamo una casa (no flat but house!) con un enorme tavolo apparecchiato a festa con tovaglia rossa, piatti, bicchieri, calici, posate multiple..Siamo in 12, provenienti da 6 paesi diversi e trascorriamo una piacevolissima giornata mangiando per più di 5 ore. Tra l'inglese, l'italiano, lo spagnolo, risate, gesti, mangiamo ciò che sforna una simpatica americana. Piatti buonissimi, ricette fantasiose. Abbiamo solo qualche perplessità mangiando il lamb..come possono esistere delle spesse bisteccone di agnello? Arriva il momento del dolce e vengono messe sul tavolo torte, pasticcini, cioccolatini e la nostra paloma della pace. La vera colomba italiana non può mancare il giorno di Pasqua soprattutto se nessuno l'ha mai assaggiata prima!
Poi arriva un momento molto americano che vede impegnati me e fabricio a nascondere le uova per casa. Chi ne trova di più vince un premio (altri dolci!). Io scopro di aver infranto le regole avendone nascost un ovetto in bagno..ma per me è la prima volta cosa ne so!!
Uova nascoste 72, uova trovate 66, le altre si troveranno l'anno prossimo!
Si pulisce con sottofondo musica ispanica e poi si Juan e Cesar suonano la chiatarra dando il via a una serie di canzoni più o meno stonate, musica country e latino americana.
Domenica di Pasqua bellissima, dove siamo state accolte da persone quasi sconosciute per l'invito di un ragazzo conosciuto per caso la settimana precedente. La splendida catena della mia esperienza newyorkese...

Lunedì 9 aprile.
Oggi la mia mamma ha sfoggiato una capacità eccezionale di prendere subway, andare nella giusta situazione, fare shopping e soprattutto di assaggiare ogni tipo di cibo: hot dog, pretzel, kebab, ciambelle....!Brava!
La sera abbiamo cenato con Azzu con un giappo che però non ci ha lasciato soddisfatte....Bentosuhi ci sei mancato!

Martedì 10 aprile.
E' giunto il momento di salutarci, io continuo qui e tu riprendi la scuola là. Ciao mamma grazie per questa settimana perchè stato molto bella e intensa. Siamo state bene e ci siamo divertite molto. Grazie per essere venuta!!!!!!!!!!!!!!!


martedì 3 aprile 2007

ALTA SOCIETA'

Lunedì 2 aprile.
Dopo un weekend rilassante inizio la settimana sperando che succeda qualche cosa per stare a letto. Non accade nulla e alle 8.30 sono sulla subway vestita a puntino con il mio libro in mano. Sbadiglio in continuazione. Su su che oggi devo essere attiva e determinata!
Ho l'incontro alla camera di commercio dove NON so quello che mi aspetta, un po' di nervosismo mi prende fin dalla mattina. Arrivando con il mio solito anticipo vado nel negozio di fianco al building: Abercrombie. E' risaputo che tutte le ragazze che lavorano lì siano molto belle, ma ora sono pure svestite! Cannottierine, pantaloncini-mutande, infradito che ballano, ridono, cantano...Apprezzo il marketing perchè è un buon modo per vendere, ma vedere troppe magre non aiuta l'umore!
Vado al mio meeting e sono l'unica ragazza a parte una signora. Ci sono 12 persone tutte appartenenti a un alto livello dirigenziale. Italo americani presidenti, vice preesidenti, avvocati, commercialisti..Mi sento piccola-piccola! La ICCAA firma un accordo con la CCIAA di Livorno e si parla in italiano dei rapporti che si posso costruire, delle possibilità di import ed export, del cibo italiano, dell'olio, dei vini..A un certo punto il presidente della camera fa una domanda sulle compagnie aeree in inglese all'unica persona che non parla italiano. Lui risponde, c'è un po' di discussione a quel punto in inglese e poi tutti mi guardano perchè devo parlare io. Da maleducata parlo in italiano? No uso l'inglese, ma con un imbarazzo totale.
Finisco di parlare e si ricomincia con l'italiano. Argh!!
Dopo la firma dell'accordo e le foto di rito c' è un piccolo rinfresco. Si brinda con del vino che mi fa venire il malditesta all'istante, ma pazienza è il mio momento per fare public relation e quindi parlo di tutto, annuisco quando non capisco i discorsi troppo tecnici sulla lavorazione chimica del vino, prendo biglietti da visita, faccio il tour della camera e chiacchiero pure con G.B. il nostro commercialista.
Contenta torno a casa perchè mi aspettano le grandi pulizie: domani la mia mamma arriva!!

Monique a un certo punto mi dice di non tenere i cereali in stanza (che io mi mangio come patatine!) per un semplice motivo: arrivano i topi dalle tubature. Questa è nuova york..

PHILLY

Domenica 1 aprile.
E' la prima volta che la sveglia suona così presto. Mi sembra di andare a sciare..ma invece si va a PHILADELPHIA!
La città alle 7.30 di mattina ha un'aria strana, silenziosa, ma viva. Dietro a bicchieroni ci caffè e ciambelloni le persone camminano in fretta verso il posto di lavoro, i taxi aspettano impazienti di trasportare passeggeri nelle avenue ancora più grandi per il poco traffico. Io, azzu siamo puntuali, ma nessuno dei tre sa dove si prende il pullman.
Lo troviamo a 5 minuti dalla partenza. Il nervoso sarebbe passato se il viaggio fosse stato un po' più confortevole. Trasmettono un film e non si può parlare per non disturbare. Il cellulare non deve avere suoneria e non si può ne mangiare ne bere. L'enorme autista ogni volta che parla vieta di fare qualche cosa. A un certo punto salta il film e cosa rimane da fare? Dormire..senza riscaldamento! 2 ore e mezza con giacca e guanti. Prendere nota: pullman Amtrak. Del resto per 25 bucks round trip non si può pretendere troppo... Arrivati il cielo è grigio, la temperatura fredda e le ossa congelate.
Beviamo un caffè bollente per rigenerarci e poi iniziamo a esplorare la città. Philly è "piccola", con un centro moderno, vie laterali con casette molto curate e con un richiamo allo stile irlandese, grandi vialoni, chinatown e la coloratissima South Street. Una Soho alterntiva dove ogni negozio e ogni angolo ha qualcosa di particolare da fare e da vedere. Mangiamo chicken wings e philly beef e poi continuiamo il nostro tour. Giornata uggiosa, turisti per strada, ma piacevolissima gita fuori porta!

FRATICELLI

Sabato 31 marzo.
Nonostante la notte precedente a ballare salsa e merengue con Gus, alle 8 di sabato sono in piedi e comincio a correre..
Arrivo con il fiatone all'appuntamento e spacco il minuto. Per fortuna visto che non conosco nessuno e nessuno mi conosce! Ad aspettare ci sono due ragazzi newyorkesi e uno ha in mano la mia persecuzione: un sacchetto di Mc. Arrivati nel Bronx, dico che vorrei un caffè e dove mi portano? Da Mc. Ma perchè??Per un small coffee mi danno 6 bustine di zucchero...Calma Fra!Non è spreco, le porti a casa.

Arriviamo in una chiesa di frati francescani "renew" e insieme ad altre 25 persone inizia il lavoro. Una sorta di del banco alimentare dove bisogna smistare il cibo donato dalle persone e preparare dei sacchetti per i poveri. A volte ho problemi a capire cosa ho in mano, ma c'è sempre qualcuno che mi aiuta e che mi traduce i cibi incomprensibili. A poco a poco si riempiono casse di burro d'arachidi, salse, fagioli secchi, pasta in busta, zuppe, piselli...Finiamo il lavoro e pranziamo tutti insieme. Che bel clima!Si parla, ci si conosce, si prega, si ride..e parlo con persone molto interessanti. Spero di rivederle il prossimo good friday.

A casa mi organizzo per la domenica e poi raggiungo Dan e Simona.
La serata prevede una cenetta da Republic in Union Square e un film che avrei dovuto vedere con te Vale...ma non ho saputo resistere! Qui c'è la pubblicità ovunque, recensioni, ne parlano tutti, sto leggendo il libro e quindi l'ho visto.
The Namesake: film bellissimo. Lungo, molto intenso, commuovente. La storia è la cornice delle emozioni della protagonista che, anche se molto legata alle tradizioni, accetta di trasferirsi in America. Solitudine, devozione, felicità si alternano fino al punto in cui maturano tutti i personaggi e si accorgono che la vera loro forza è da ricercare nelle loro radici e nella loro famiglia. In Italia è già uscito?

Proposte e incontri

Venerdì 30 marzo.
Questa giornata mi regala un'interessante momento di vita newyorkese.
Un'oretta in ufficio e poi appuntamento con F.D. alla camera di commercio italiana. Sono in anticipo e entro nel primo negozio che mi capita: Tiffany. Ci sono diversi piani e per curiosità vado al secondo dove ci sono miriadi di engagement rings....troppo splendore, sarebbero immettibili!

Vado nella hall del building (nello stesso palazzo c'è la sede di playboy!) e il doorman mi annuncia. Via libera, posso salire. Ho una piacevole chiaccherata con F.D. il segretario generale e mi da molte dritte su quello che mi serve. Questa volta nessuna coincidenza, ma una proposta. "Lunedì pomeriggio la camera di commercio di Livorno e la nostra firmano un accordo, ci saranno un po' di persone della comunità italo-americana, vuoi venire?". Certo!
Esco contenta e passeggio sulla 5th avenue fino ad arrivare a un negozio-galleria d'arte dietro a San Patrick. Opere molto belle e molto colorate, ma mentre le guardo e sospiro sui prezzi. Conosco pero' il direttore del posto, un bellissimo israeliano, che mi offre un caffè. Che carino considerato il fatto che gli ho detto che per me i prezzi erano decisamente troppo alti..
Ancora più contenta cammino su Madison fino ad arrivare all'ufficio di O. vicino a Gran Central. Parlando mi dice che il giorno dopo c'è la possibilità di fare del servizio e io accetto all'istante!

Il temibile hangover

Giovedì 29 marzo.
Mi alzo, mi vesto, esco, ma tutto mi sembra così difficile...anche stare in piedi nella subway perchè non c'è posto per sedersi. Chiedo a Moahmed di farmi un caffè con poco zucchero, non voglio ingerire nulla di dolce, ma l'effetto non è di grande aiuto. La giornata trascorre lentissima, ma per fortuna finisce. A casa è tempo di lavanderia e così impacchetto tutto e vado nel basement. Nel mentre cucino, mangio, metto a posto e poi faccio il grande errore di essere troppo ottimista sui tempi necessari per asciugare. Ho caricato troppo l'asciugatrice, una vocina mi dice che 6 coins sono troppo pochi, ma è tardissimo e non ho voglia di aspettare. I vestiti sono un po' umidicci..ma penso siano gestibili. Sbaglio. Sono bagnati e li appendo ovunque in stanza, ma impiegano due giorni ad asciugarsi emanando un gradevole profumo di...bucato.

lunedì 2 aprile 2007

BRAVA AZZU!

Mercoledì 28 marzo.
Mentre mi sto provando un vestitino verde a pois mi chiama Azzu che mi dice di raggiungerla al Barolo. Lascio perdere lo stile pippi calzelunghe e mi unisco a lei e a Mauri per festeggiare la grande notizia: ha trovato lavoro e soprattutto un visto! Tra un po' di vino, un po' di cocktail, un risotto al barolo, una tagliatina di carne riesco a recuperare un chilo di mascarpone, savoiardi e la vecchia targa di una vespa. Good job!
Camminando a zig zag raggiungiamo a City hall Fulvio, suo fratello e un greco loro amico. Siamo in un locale irlandese vuoto dove c'è solo il barista e partite di rugby su degli schermi enormi. Che vita! Il ritorno a casa è molto difficile e il giorno dopo pago tutte le conseguenze della serata un po' troppo brava.