domenica 25 maggio 2008

CARRIERA IN VERDE!

...bls, dae, opacs, frac, ampia, avpn, pblsd, glasgow, heimlich, cucchiaio, spinale, ked, ambu, acc, abcde, autoprotezione, gas, motore, insufflazioni, protocollo, 10sec, 5 cicli, 30:2, io sono via-tutti siete via, bpco, tia, tc...fanno parte di 4 mesi dove la croce verde è stato il luogo più frequentato dopo il lavoro. Settimana dopo settimana scorrono diapositive, lezioni, raccomandazioni fin quando iniziano le esercitazioni. Un mese dove i manichini cadono da impalcature, sono folgorati, defenestrati e si rompono ogni parte del corpo, addirittura devono essere rianimati con l'inconfodibile voce del defibrillatore e filastrocche di sicurezza per chi coordina. Una prova per capire il livello di preparazione e poi la grande corsa fino all'esame dove ogni certezza diventa dubbio. Dopo tanti sforzi di volontà, rinunce, eccoci finalmente uscire paonazze da quella stanza con scritto "corso 120 ore, esame dae"..........SIAMO SOCCORITORI!!!!
Grazie a Falco e ai compagni di tante risate Ros, Sharon, Fra, Ladi, Flavio, Sara!
Ma ora con tutto questo tempo libero che mi ritrovo...cosa farò?!?!

lunedì 19 maggio 2008

1 ANNO NELLA BETTIHOME!


Incredibile..in un anno la casetta è cresciuta e presto seguiranno foto di interni colorati, particolari ricercati..

Ne abbiamo dipinte di pareti!!!

sabato 17 maggio 2008

Professor GIUGLIANO a Matrix!



Sono arrivati i 29!!
martedì 6 maggio

MAROCCO
24 aprile-5 maggio

"Vale dorme. In pullman ha dormito, in aeroporto ha dormito, quando era piedi ha dormito con occhi semichiusi, ora, in aereo, dorme. Ha resistito sveglio per la colazione impacchetata, ma ora non reagisce agli stimoli. Se quando arriviamo non si sveglia completamente..cosa faccio? Dai Vale, siamo in vacanza!Ora tutto è davanti a noi, dobbiamo solo iniziare a respirare l'aria marocchina..." (24 aprile ore 9.50)

Inizia così il diario di viaggio di quest'avventura, descrivendo la stanchezza causata da una sveglia alle 4 di notte. Il Marocco è una terra in cui puoi vivere una vacanza entrando a contatto con le loro abitudini, i loro ritmi e il modo modo di vivere. Da Casablanca passando per le città imperiali, abbiamo sentito il grande silenzio del deserto e i gabbiani di Essaouira. Persone particolari hanno movimentato il soggiorno, con trattative, chiacchiere, saluti e a volte qualche sbuffo di disapprovazione. Il Marocco è avvolgente e ogni tanto così penetrante che vien voglia di scappare. Il traffico caotico di Marrakech, l'insistenza di Ali, i commercianti accaniti sono stati parte dei 2000 km mangiati su grandi strade in tutta tranquillità dove fotografie, stanchezza e languore stabilivano le nostre soste.

"Dopo una lunga ricerca in cui ci si incollano le persone per proporci un alloggio, troviamo la pensione Mauritania. Per 13€ la doppia non sto neanche a descrivere quello che non ha la camera..Unica eccezione: essere dentro la Medina di Fes.
La mattina seguente ci alziamo presto per iniziare l'esplorazione di un luogo dove il tempo si è fermato a parecchi secoli fa. La Medina è bella, caratteristica, ma l'impatto sensoriale è molto forte. Gli odori, le persone, i muli, i venditori accaniti, i bambini che ti scortano ovunque tu vada, fanno parte di un'esperienza molto particolare, in una Fes ferma alle antiche tradizioni. Vediamo così la conceria dove i figli dei figli dei figli lavorano le pelli in maniera naturale senza l'utilizzo di nessun elemento chimico o elettrico. Foglie di menta servono per sopportare l'odore e la vista non crede ai suoi occhi. Mai visto uno spettacolo del genere." (25/04)

"Ho tolto l'orologio e spento il telefono (prende anche qui!). Il rumore più fastidioso è il ronzio delle mosce, la colonna sonora incece è data dal cinguettio degli uccelli che popolano i pochi alberi di questo posto deserto. Siamo nel Erg Chebbi, un fazzoletto di deserto prima dell'Algeria. Siamo in un villaggio berbero abbandonato dove l'unica famiglia rimasta prepara piatti tipici ai turisti di passaggio. Pranziamo con Amid, ragazzo berbero di 28 anni, nostra guida tra queste dune. E' nato nel deserto, sa orientarsi anche se il vento sposta la sabbia, sia di notte che giorno. Non ha mai visto il mondo e neanche il Marocco oltre il suo villaggio e un paese poco distante, ma si fa capire parlando italiano, inglese, spagnolo.
Qui non c'è niente, solo vento caldo e lo sguardo che si perde. Qui il tempo non conta, ci si muove in base al sole e al calore.
Siamo turisti e mi chiedo se quello che vedo e mi è proposto sia vero o ricostruito. Dipende da quello che mi porto a casa perchè relazionarsi con altre persone, stare bene, sentirmi libera e serena, mi fa dare un giudizio molto positivo all'esperienza. Ormai dipendo da un cammello, da sola non riuscirei a scalare così tante dune...meglio fidarsi!
"Africa!" urla di tanto in tanto Amid e poi si mette a ridere come un bambino. L'oasi è proprio come tutti se la immaginano: palme verdi tra dune perfette.
Le tende berbere sono nere e basse, con tappeti e materassini. Gli scarafaggi rientrano nell'all inclusive. Il sole cala e rende tridimensionali le dune che fino a quel momento sebravano bolle di gelato alla nocciola. Il vento intanto definisce come ogni sera la linea di confine tra i due versanti che durante il giorno viene calpestata da persone, cammelli e purtroppo auto.
Seguono il buio e le stelle. Una candela illumina il nostro piatto di tajin e i bonghi berberi danno voce alla notte. Alle 5 il cielo è già chiaro a giorno, il sole però si fa attendere e poi inonda ogni duna con i suoi raggi insonnoliti.
Il tè, il tramonto, l'alba, la cena, la cammellata nel deserto sono nomi di film e di escursioni preconfezionate per l'uomo bianco. Il loro valore sta nel segno che lasciano dentro, se riescono a ottenere un posticino tra le esperienze da ricordare e da raccontare...." (26/27 aprile)