martedì 22 maggio 2007

SI RIPARTE

Mercoledì 9 maggio.
Avete presente un panettone? E delle cipolle? Bene immaginate delle cipolle fritte messe a panettone con il nome di onion loaf. Buonissime, non c'è che dire, ma insieme alle baby ribs e alla pitcher di birra...del resto è l'ultimo dinner!!!!
Oggi pago tutte le conseguenze della mangiata di ieri, ma da sola mi sveglio alle 6.15. Faccio una doccia e si alza Monique. Forse mi si è fermato l'orologio? Mi preoccupo...no tutto a posto, anche lei si alza presto stamattina. Facciamo colazione, io comincio a smuovere le mie cose, lavo e dopo un po' mi annoio e lascio tutto a metà. Riprendo nel pomeriggio.
Esco e vado in ufficio dove saluto tutti e ricevo un sacco di sorrisi, abbracci, saluti...dico ciao alla mia giraffona e vado a salutare Olivetta. Ultime spesuccie e poi mi tocca affrontare le valigie.
Tiro via tutto e rimetto al loro posto tutti i soprammobili di Monique. Appena arrivata li avevo fatti sparire dietro al mobile perchè inguardabili, ma oggi li ho messi nella stessa posizione.
Vale segue in diretta per tutto il pomeriggio i singoli passi del mio sbaraccare fino al punto in cui spengo il computer e con due macigni, zaino, computer, borsa..esco di casa per aspettare il cab.
Di fronte a casa è seduto un ragazzo. Dopo che porto tutte e due le valigie giù dalle scale mi dice che forse poteva aiutarmi. Se aspetto te...mi siedo anche io accaldata perchè fa caldissimo e comincio a parlare con lui scoprendo che..ha i genitori italiani! Mi parla del suo lavoro alle nazioni unite e mostro molto interesse, poi mi chiama il cab e non capisco una parola del inglese-cinese. Rispondo a caso sperando che non mi dica che si è perso o altro.
Poco dopo arriva proprio mentre sto dando il mio indirizzo mail al ragazzo...io non avrò una pronuncia perfetta, ma anche gli americani con lo spelling non ce la fanno! dopo 10 volte forse l'ha scritto giusto. Lavorerò anche io alle UN??
Ora sono in aeroporto, seduta per terra, aspettando le 10.10 che non arrivernno mai.
Non serve il decollo per farmi capire che sto partendo, bastano le senzioni di "ultima volta" che ho provato questa settimana.
Più persone mi dicono che tornerò...che è solo questione di tempo, anche io lo penso, ma adesso è il momento di girare dietro l'angolo e di proseguire per...

Cosa non mi mancherà:
aspettare di notte la subway alla 59
avere la lettiera di Pumpkin di fronte alla mia camera
il grasso Pumpkin
avere sempre freddo
sentire excuse me per strada
pagare per le telefonate che ricevi
azzu che si perde ogni volta che abbiamo un appuntamento
le uova di Monique la mattina
il silenzio dell'ufficio
l'allagamento post pioggia
i topi
gli sputi delle persone sempre e ovunque
l'odore di mc donalds in subway
i marpioni
il sabato pomeriggio a Canal
i telefilm che guarda Monique
chi è lento con la metrocard
impossibilità di avere relazioni senza secondi fini
vedere le ragazze ciccione con vestitini attilati
le commesse di duane ready
andare dall'upper west all'upper east
i cambi improvvisi tra locale ed espresso
poter bere solo nei locali
la fobia delle unghie

Invece di elencare cosa mi mancherà parecchio potrei dire semplicemente tutto il resto, ma vorrei soffermarmi su qualche impressione:
il cielo azzurro-ciano, perfetto, denso, con nuvole bianche, aria fresca e pulita.
i profumi di nuts4nuts, dei kebabbari, dei baracchini
la colazione da mohamed e il suo "enjoy your day"
le giraffe
i bagels, i dolci di au bon pan, il sushi, tropicana, l'humus, l'uva-ciliegia
il sorriso di monique e le sue mosse buffe
le telefonate di Azzu
i camerieri del Barolo
...continua....

domenica 6 maggio 2007

CI SIAMO!

Domenica 6 maggio.
Auguriiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tutto inizia con il pacco di Fulvio. Dobbiamo fare una cenetta, ma lui non viene e così mi trovo con Azzu a improvvisare qualcosa. Il sonno è notevole, ma non si può stare a casa, NON OGGI!
Usciamo vestite come tutte le ragazze, con vestitino, gonnellina, sandalo...ma tira vento e fa freddissimo. Tra tacchi alti e gambe nude noi camminiamo infreddolite e non capiamo proprio come tutte le altre ragazze resistano con quelle scollature. Più tardi chiediamo a Pamela che cammina con 10 cm di tacco e ha un vestitino leggero e la sua risposta è "I'm new yorker". Gnegne!

Andiamo a mangiare un panino falafel e humus (solo 2.50$!), ma non hanno la birra. Chiediamo una Corona e si mettono a ridere..perchè?Hoy es el cinco de majo! Festa messicana quindi le corone sono finite. Dopo il panozzo andiamo al Barolo dove allo scoccare della mezzanotte mi arriva un tortino alla frutta con candelina con scritto attorno: happy birthday franchesca! Grazie Azzu! Arriva il proprietario che vedendo dolce e corona ci chiede se stiamo festeggiando il cinco-de-majo. Andiamo ai tre merli nel meatpacking district dove incontriamo colleghi di Azzu. Mi spaccio per 21 e tutti brindano alla mia prima bevuta ufficiale (e legale) in un pub. Dopo un po' ritorniamo verso W Brdway e andiamo in un altro locale dove si brinda di nuovo e si balla. Nel gelo più assoluto torno a casa. Ormai inutile dirlo, ma mi sveglio proprio alla 110th.

Il giorno dopo Fulvietto si fa perdonare e mi porta a fare il brunch: zuppa di cipolle, omlette, formaggio di capra, salame, blody mary e.....creme brulè con candelina sopra!!!!!
A casa parliamo con Vale e lo vediamo perfino sul mega televisorone! Anche lui ha una candelina per me che spengo soffiandosul microfono..Bello annullare le distanze così no?
Andiamo sulla 59 dove ci incontriamo con Azzu e andiamo a Central Park.
Anche qui spengo una candelina..incastrata su un wafer!
Là incontriamo marco, marco, simone, manuela, roberto conosciuti ieri sera. Dopo un po' di freddo sole andiamo nel west village in un pub vermanete bello e molto particolare. Appena ci sediamo ci portano due birre a testa, per terra c'è segatura, pieno di grandi bevitori con la panza...Usciamo perchè il barista continua a portarci birra e andiamo a mangiare un hamburger...dove si brinda sempre per il mio compleanno!
Mai avuto così tanti festeggiamenti e soprattutto, mai pensato di trascorrerlo a New York...

sabato 5 maggio 2007

E' il momento!

Giovedì 3 maggio
Ma come? Già finito? Sei appena arrivato e devo già salutarti?
Sono un po' trista anche se...fra una settimana si ricomincia! Buon viaggio tra poco arrivo.

Mercoledì 2 maggio.
Andiamo alla ricerca di un giochino di carta da costruire, ma nonostante ricerche su internet e email non riusciamo a trovare le galline che beccano vicino a un cactus e neppure il maiale volante. Vale accontentati del robottino che hai trovato..
Abbiamo tappe precise per la giornata e ci lanciamo nello shopping a poco prezzo fino a quando guardando il tempo propongo di salire su Top of the rock. Detto-fatto siamo al 67esimo piano del rockefeller a guardare una spettacolare città prima con la luce, poi con il crepuscolo e alla fine con il buio e la luna. In 3 ore ci riempiamo gli occhi di mille luci, paesaggi, contrasti, colori e siamo contenti di trascorrere così l'ultima giornata insieme.

Martedì 1 maggio.
Oggi Bronx e più precisamente City Island. Viaggione, ma è bello spostarsi così tanto con solo la metrocard. Arriviamo in questa penisoletta piccola piccola dove ci sono più ristoranti di pesce che case. Com'è possibile? La Lonenly Planet ci consiglia un posto e così sa Tony mangiamo gamberetti fritti, pannocchia e una zuppa di vongole.
Camminando nell'unica via del paesello vediamo una cosa molto insolita: un nido (meglio un condominio) di uccellini verdi costruito sul palo della luce. Ma con la fobia degli incendi non temono che possa andare a fuoco visto che è a contatto con fili elettrici?
Tornando a Manhattan facciamo un po' di tappe su Lexington e poi andiamo a Williamsburg per gironzolare e andare in un negozio di usato molto bello dove Vale trova il regalo per il Teo. Si chiama..crea il tuo comunista..
Visto che la fame sta arrivando e la stanchezza non è troppa, decidiamo di andare sulla E 6oth dove ci sono due posti degni di nota: serendipity e la stazione della funicolare.
Quando ero stata con Beppe non siamo riusciti a finire il dolce che riordino anche stasera, con Vale lo finiamo senza problemi. Vale mangia più di Beppe o mi si è allargato lo stomaco?MV ti penso..! Dopo questa carica di zucchero sotto una luce tiffany andiamo sulla stupenda funicolare per ammirare il mai banale skyline. Anche qui appreziamo la potenza della nostra metrocard.

Lunedì 30 aprile.
Appena scendiamo in strada capiamo che siamo vestiti troppo pesanti e così usciamo in pantaloni corti e maglietta. La giornata è ideale per Central Park e così camminiamo lungo il Reservoir, ci fermiamo sotto alberi carichi di fiorelloni rosa, ci addormentiamo a Great Lawn dove ci sveglia una pallina da baseball. Ci sono pochissime persone, ma due ragazzi giocano a lanciarsi la pallina che a un certo punto arriva a tutta velocità sul mio braccio. Arriverà un lividone.
Noleggiamo una barchetta a remi, saliamo sul Belvedere Castle, guradiamo le tartarughe che prendono il sole e poi ci stacchiamo da questa oasi di pace per buttarci sulla fifth.
Siamo stati a digiuno per la grande mangiata della serata: il giappo Todai. Fulvietto pacca e siamo con Azzu a mangiare ogni tipo di pesce e di maki fino ad avere problemi a camminare.
E' proprio tutto così buono....sarebbe un peccato fermarsi!
Per digerire andiamo a prendere la subway a time square dove la luce a giorno ci fa rimanere come al solito incuriositi a testa in su.
A casa, avendo ancora energie, guardiamo Fargo. Carino, americano, dei fratelli Coen.

Domenica 29 aprile.
Oggi di nuovo Queens. Andiamo a 5points per vedere i graffiti e poi nel fratellino del Moma, il PS1. Museo decisamente diverso, più sperimentale, con opere di artisti poco noti, ma fantasiosi. In una struttura che sembra un ex scuola installazione varie più o meno interessanti dove scopro un grande artista già visto a Galway. Rimango a bocca aperta a vedere come raffigura persone e ritratti con oggetti, cenere, zucchero, cioccolato, coriandoli, pomodoro...Bellissima la Gioconda disegnata con marmellata e burro d'arachidi. Bravissimo, un grande, voglio un poster, ma non lo vendono. Lui è Vik Muniz.
Mangiando un bagel con pastrami andiamo al Socrates Sculpture Park dove poco prima aveva avuto luogo un workshop per bambini per costruire aquiloni. La voglia di averne uno e farlo volare in alto è enorme quindi sarà un'attività estiva, anzi una gara!
Affacciato su Roosevelt island, circondato da browstone building, con girandole che emettono melodie, il parco trasmette una grande sensazione di calma e serenità. Ci piace.
Torniamo a Manhattan e andiamo da Azzu, ma ha casa c'è solo Jeje e così chiacchieriamo un po' con lui. Azzu l'andiamo a prelevare al Barolo e la mettiamo di fronte a una dose di risolatte da Rice to riches. E' una giornata no per lei e quindi ci vuole un po' di dolce...e perchè tu Vale ne approfitti e ti mangi una vasca di risolatte alla vaniglia? Non riesci neanche a finirlo...

Sabato 28 aprile.
Dopo più di un mese dormo oltre le 10. Non mi sembra vero! La giornata trascorre con molta calma tra Canal Street, Soho, Broadway...fino ad arrivare al Barolo dove ci fermiamo a salutare Azzu. Non facciamo tempo a sederci che abbiamo già davanti il temutissimo piattone di verdurine fritte. Come si può rifiutare? Una tira l'altra, ma dopo un po' andiamo perchè stasera ci aspetta il Corner Bistro. Facciamo un'ora di fila per mangiare un hamburger, ma ne vale la pena. Torniamo a casa felici e un po' fritti.

Venerdì 27 aprile.
Le visite oggi sono ad Astoria quindi prima di cena riusciamo andare al Momi, Museum Of Moving Image. Ci divertiamo a percorrere tutte le tappe della produzione di un film, Vale tocca tutto e gioca con qualsiasi oggetto, ma l'aspetto più divertente arriva nella sala dei videogiochi.
Tanti tipi tutti free, quindi iniziamo con il tappeto da pestare a ritmo di musica. Io sono impeditissima e perdo, però poi vinco a giocando a mortal combact. Partite di ping pong virtuale, spari nello spazio, tamburellate insieme a gorilla e poi corriamo verso l'appuntamento al buio. Devo incontrarmi con W.R., una simpaticissima signora istriana che lavora in un agenzia a Long Island City.
Entriamo in un club pieno di signori croati che giocano a carte, sembra di essere in un baretto slavo di 20 anni fa. Scendiamo per una scala e ci troviamo in una sala da pranzo dove si sente parlare italiano e slavo. Ma dove siamo finiti? In un posto da vedere per capire quanti segreti sa nascondere New York...Ceniamo con vino rosso, gnocchi, fritto misto, branzino..cena buona, ma non così amazing e wonderful come per le due americane presenti che sono estasiate dai sapori che stanno assaggiando. Una californiana, una new yorkese, noi due e la mitica W.: una tavolata insolita, ma una serata molto bella e divertente.
Essendo ad Astoria ci autoinvito da Fulvio così finalmente può conoscere Vale. Tante risate, birretta e poi inizia il lungo ritorno. Io mi addormento aspetttando la gialla, sulla gialla, aspettando l'arancione e sull'arancione. Per un'ora e mezza tentiamo di non perdere le fermate giuste e poi finalmente...si arriva a casa!Da domani 5 giorni in cui non si parlerà di lavoro....alee!

Giovedì 26 aprile.
Io vado a lavorare e Vale rimane a dormire. Mattina tranquilla e poi ci incontriamo per andare nel financial dove mi aspettano visite. E perchè non andare proprio dove abbiamo scoperto l'esistenza dei quei vermicelli annegati nel dashi? Ci mangiamo una zuppona, un po' di maki e poi Vale si prende una cravatta con delle ananas.
Gironzoliamo un po' infreddoliti e arriviamo al word financial center dove mangiamo un dolzetto di au bon pain seduti tra le palme di una cupola di vetro. In quello stesso posto ci sono stata a dicembre con Agi, ad ascoltare una giapponese che cantava lirica italiana. Sembrano anni fa..amica slovacca dove sei finita?
Sull'Houston River c'è il tribeca film festival e trasmettono un film all'aperto, ma fa decisamente troppo freddo e quindi ci limitiamo a prendere dei campioni d'acqua gratuita che distribuiscono li vicino. Io boccio l'acqua che sa di mango, fragola, agrumi...come si può vedere acqua trasparente e sentire un gusto fruttato? Viva i succhi di frutta e anche il billy all'arancia che faceva venire il raspino in gola.