mercoledì 26 dicembre 2007

BUON NATALE!!

Martedì 25 dicembre.

SOTTO NATALE

Domenica 23 dicembre.
Non sono le sette, ma la sveglia suona ugualmente presto perchè oggi sono a San Siro per circa 6 ore. Riuscirò a resistere al freddo? Non pensavo di vedere mai lo stadio così pieno. Addirittura qualcuno vuole i nostri posti per guardarsi la partita. Tutti sono in piedi, avvolti da sciarpe nero-azzurre, inchiodati con lo sguardo sulla palla, urlano, sostengono, fischiano, insultano e quando l'inter fa goal impazziscono (e si fanno male!).
La massa è bella, coreografica, ma molto pericolosa se agisce solo con le emozioni. Non riesco a non pensarci. Chi è in campo interviene, noi soccoriamo due persone, l'inter vince, il freddo è sopportabile e i termos quechua tengono il te bollente fino a fine partita. Un'altra bella esperienza sportiva piena di chiacchiere, di azione e di goal.

Sabato 22 dicembre.
Corsa ai regali, assalto ai supermercati, aumento dei prezzi e blablabla. Quest'anno non ci sto, non voglio essere succube del "si deve fare" e così organizzo dei bei natalini per scambiarsi regali. La sorpresa non è nel pacchetto, ma l'espressione di chi scarta perchè può trovarsi oggetti terribili e reciclati provenienti da scaffali impolverati o cassetti dimenticati. Non importa se è inutile, brutto, inguardabile...l'importante è scambiarselo facendosi degli auguri veri, sentiti, non convenzionali. Purtroppo le persone che sono riuscita a incontrare in queste occasoni sono poche, ma il tempo è quello che è e come sl solito il mio tempo libero è pari a zero. Inserirò le persone che non sono riuscita a salutare nei miei buoni propositi del 2008.
Sabato vorrei dedicarmi a qualche regalino manuale, ma niente da fare, ho la diurna. Alle 6.30 suona la sveglia, alle 7.00 sono in metropolitana e alle 7.30 sono sul divano ad aspettare assonnata che arrivi qualche chiamata. Fino alle 9.30 non succede niente, poi si inizia a girare per Milano. Chiamate in posizioni opposte della città dove l'unica soluzione, potendolo fare, è passare per il centro. E' una strana sensazione vedere tante formiche che entrano ed escono nei negozi e tu essere in macchina, da spettatore. E' un mondo che in quel momento non ti tocca.
Dopo un ping pong tra nord e sud eccomi ad addentare un panino al volo perchè subito arriva un servizio in codice giallo. Il pomeriggio scorre lento causa il pronto soccorso che non ci lascia libera la barella. Capita spesso, quindi bisonga aspettare e basta. Finalmente usciamo e subito arriva una chiamata: lite in casa. Ogni volta che si entra nell'abitazione di qualcuno sembra di invadere uno spazio, di penetrare in una dimensione che non ti appartiene, di trovarti in un luogo che forse non avresti voluto vedere. Disordine, oggetti sparsi per terra, sporcizia, cibo avanzato sui fornelli..così vivono le persone. Anche così vivono. Ognuno ha un modo di essere e la casa rientra in questa sfera. Dietro ad ogni oggetto c'è una storia, una dinamica, un perchè si trovano nel punto in cui tu lo vedi. Per un'istante parli con il figlio preoccupato, la domestica, la moglie indifferente, la vicina ansiosa. Per un attimo entri nei loro mondi, in punta di piedi e poi senza fare troppo rumore riesci e al pronto soccorso li abbandoni definitivamente e non sai più cosa succederà. A questo mi devo ancora abituare.


martedì 11 dicembre 2007

Il tempo che non pesa

Domenica 2 dicembre.

Piastrelle quadrate decorate con pezzi iregolari di marmo, chiare in corridoio, scure nelle stanze. Alle pareti puzzle raffiguranti paesaggi alto atesini. Porta piante di ferro battuto, mobili di mogano scuro, pensili della cucina laminati color legno. In sala cuscini tondi ricoperti di petali di lana di colore marrone, giallo, rosso, arancione. Piastrelle del bagno verde chiaro e mobiletto sopra il lavandino a specchio contenitore.

Una perfetta casa in stile anni 50. C'è tutto, non manca niente. Forse solo la stanza da letto è stata comprata successivamente, ma per il resto sembrava di entrare in una ricostruzione. Forse tutti i nonni hanno una casa del genere. Forse. Mentre il medico visita mi immagino di scivolare con le pattine nel corridoio, annusare le pareti pregne di tanti odori, scoprire vecchi oggetti nei cassetti, vedere foto in bianco e nero. Invece rimango in corridoio e aspetto che l'inezione sia fatta.
Poi casa in fase di trasloco, pensionato Bocconi, casa molto moderna e abitazione modesta. Ogni visita è la scoperta di un piccolo mondo che mi piace osservare. Non dovendo fare niente, mi perdo nei dettagli, osservo le persone, il loro modo di rispondere e di reagire. E' un dato di fatto che figli e mariti non sanno dove trovare cotone e disinfettante.
Nel pomeriggio invece rimaniamo circa 4 ore in ambulanza senza nessun servizio. Sembrano infinite, inutili, senza senso? No perchè si rimane in attesa di una chiamata, ben sapendo che se suona la radio, qualcosa di "brutto" è successo a qualcuno (ad eccezione del parto che però si verifica raramente).
Alle 18.30 si fa il cambio di equipaggio e alle 18.25 arriva una chiamata. Corso Vittorio Emanuele a sirene spiegate dove mi chiedo..perchè le persone non si spostano?
Giornata iniziata alle 7 del mattino e finita dopo più di 12 ore..non mi pesa, sono contenta e ho addirittura la forza di andare alla fiera dell'artigianato!