mercoledì 21 marzo 2007

WAITING GUATEMALA

Martedì 20 marzo.
Mentre Soho si risveglia passo accanto a panetterie che sistemano il pane in vetrina, deli che portano fuori la frutta, spazzini (per qualche minuto le strade rimangono senza spazzatura..incredibile!), lavoratori che camminano con 24 ore e tacchi. C'è calma, sulla subway non ci si spinge e arrivo contenta da Moahmed che è stupito di vedermi 10 minuti in anticipo.
In ufficio ho un problema con la deviazione di chiamata del telefono fisso.
Questo significa che devo parlare con il call center di verizon, meglio, con la voce elettronica. Prima di riuscire a sentire una voce umana, bisogna rispondere a una voce registrata che continua a ribadirmi che non capisce, allora digito un sacco di numeri e riesco finalmente a parlare. Questo momentaccio si è ripete più volte perchè le risposte degli operatori sono contrastanti, ma alla fine so come fregare la voce registrata, saluto dando il numero di telefono e alla prima domanda rispondo si. Con questi passaggi mi guadagno l'attenzione del representative.
Non c'è speranza di ripararlo in remoto e così mandano un tecnico. La voce al telefono è burbera. Quando lo vedo sembra il classico elettricista che ripara le lampadine nelle casone di qualche paese del centro. Baffone, cappellino, un po' di fili attaccati alla cintura, un telefono giallo enorme e una parlata dura e biascicata. Mentre lavora è coinvolto nell'apertura di un aceto balsamico (per la seconda insalata della settimana!), ma non ci riesce. L'importante è che mi ripari il telefono. Alla fine mi sorride e su un fogliettino di carta mi scrive le istruzioni, visto che ne usa due pezzi me li attacca pure con lo scotch. Caro.

La sera corro a casa perchè è il grande momento della cena con Lexi. Stasera si assapora il Mexico!
Quanti ricordi a entrare in quella casa...le mie lucine di Natale, la scatola del mio puree, le mie bustine di te, i dischi di Vale, il riso bruciato (io porto abbastanza sfortuna al riso di Lexi!), la sedia blu anni 70, la mia camera, le tazze delle chicchierate...Maliconia bella, cibo ottimo e tanti racconti. Incontro Pietro, ci raccontiamo un po' dei nostri lavori. In fondo è grazie a lui che è iniziato tutto per me a New York. E' iniziata quella catena che ora dopo 5 mesi mi riporta in quella casa a salutare una grande amica. Ci scambiamo un regalino, ci salutiamo e nei nostri occhi c'è la sensazione che ci rivedremo prima o poi, da qualche parte. Ciao Lexi buon viaggio, ricordati che sei la mia migliore amica americana!

Great emotions to see my Christmas lights, my mashed potatoes, my tea bags, Vale's records, the burned rice (my presence is negative for Lexi's rice!), the 70ies blu chair, my room, the cups..Nice melancholy, amazing food and great chat. I meet Pietro and we speak about our workslife. Thanks to him, everything begun for me in NY. In october started this chain that now, after 5 month, bring me again in that flat to say goodbye to a lovely friend. Little presents, greetings and the feeling that sooner or later we'll see again, somewhere.
Ciao Lexi, enjoy your travel and remember that you are my best american friend!

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