10 giorni di silenzio per mancanza di internet, ma ora si inzia!
Non so se incominciare dalla giraffona dell'ufficio, dai 13 gradi della mia stanza, dagli amici ritrovati, dalle gitarelle di lavoro, dalle grandi mangiate di cibo etnico, quindi inizierò con la mia giornata tipo.
Sveglia variabile dalle 7 alle 8 (più i giorni passano più la sveglia suona a vuoto alle 7 e la colazione salta regolarmente), attività minima-essenziale per uscire di casa con un aspetto decente, corsa alla metropolitana e attesa. Salita con più o meno difficioltà di intrufolarmi nel vagone, mi immergo nel Profumo di Suskind, utilizzo le poche facoltà mentali per fare un sudoku, penso, rifletto, osservo, leggo e ovviamente ascolto l'ipod!
Scendo accanto all'ufficio (opzione favorita con il freddo, gelo e neve) oppure a Union Square dove cammino tra bancarelle di agricoltori e panettieri che espongono dolci di tutti i tipi impacchettati con la pellicola (opzione per sentirmi in un piccolo paese).Sveglia variabile dalle 7 alle 8 (più i giorni passano più la sveglia suona a vuoto alle 7 e la colazione salta regolarmente), attività minima-essenziale per uscire di casa con un aspetto decente, corsa alla metropolitana e attesa. Salita con più o meno difficioltà di intrufolarmi nel vagone, mi immergo nel Profumo di Suskind, utilizzo le poche facoltà mentali per fare un sudoku, penso, rifletto, osservo, leggo e ovviamente ascolto l'ipod!
Prendo un classico caffè al "coffee box" per strada. Recupero il caro Am New York e arrivo nell'etnica suite 600. Giraffe, ventilatori, orologi, piante rigogliose circondano la mia postazione con vista su Broadway (e sporgendomi sull Empire!).

Tanti "morning, how are you" e poi il lavoro inizia. Dopo circa mezz'ora riesco a finire il caffè che si è leggermente raffreddato. Attività svariate mi riempiono le giornate e negli ultimi giorni mi hanno portato visitare dei tour operator. Uno di questi a Staten Island con le sue 4 ore di viaggio. Per fortuna il panorama dal ferry riempie gli occhi di una New York fiera di essere lo skyline più tipico al mondo. Dopo altrettanti "bye, see you tomorrow" arriva il momento di decidere cosa vedere prima di rintanarmi a casa. Le possibilità sono svariate..andare nei negozi preferiti a Canal-Broadway, trovare scarpe a metà prezzo (tenute d'occhi da novembre!!), girovagare tra grattacieli, avenue, fare la spesa, riscaldarsi in qualche mall e soprattutto vedere i miei amici. Il primo è stato Gus, ora in Colombia per vacanza, che mi ha portato a mangiare giapponese nel Lower East Side. Parlando di cucina asiatico un elogio speciale va a TODAI, un giapponese dulla 32esima che offre buffet a prezzo fisso. Più di 30 metri di bancone dove sono presenti innumerevoli tipi di maki, sushi, spiedini di carne, crepes, piatti di pesce, cozze, vongole, ostriche, tempura, zuppe, pesci di tutti i tipi, doci, frutta...

All'appello sono presenti Fulvio, Rob, amico di Rob, Azzurra e Greg. Grande mangiata, ottima qualità e a ripensarci mi viene voglia di quel sapore piccante-aspro di wasabi che prende le papille gustative in fondo alla gola... Ogni volta che si incontra qualcuno si conosce qualcun'altro e così si sono improvvisate cene e uscite dove chiacchere e birra scorrono veloci. La sera se ceno a casa chiacchero con Monique, la simpatica coinqui che mangia piattoni enormi di carne e si diverte tantissimo a guardare telefilm. Eccomi a parlare della mia casetta in un vecchio building. La mia camera poco a poco sta subendo una traformazione "alla fra" e l'habitat creato è sempre più piacevole. Il riscaldamento funziona, ma la temperatura nella mia stanza la sera è sui 13 gradi. Per fortuna ho uno "spara-caldo" piccolino che nel giro di qualche minuto scalda la stanza. E' così potente che quando ce ne sono due in funzione salta la corrente! Con te caldi, pentole che bollono per creare vapore, pile, calze di lana..riesco a stare bene e poi tra poco è primavera! Sole, caldo, luce...Qua siamo così avanti che stanotte c'è stato il daylight saving, lo spostamento in avanti dell'orologio. Ora con l'Italia ci saranno solo 5 ore di differenza, quindi magari qualcuno riuscirò a sentirlo un po' più spesso!
Rispetto alla prima volta le mie giornate hanno uno scopo ben preciso e quindi mi sveglio con lo stesso animo milanese, ma invece di prendere il motorino e andare in via Civerchio, prendo la subway per 3/4 d'ora e vado a Chelsea. E' una strana sensazione perchè non avendo l'eccitazione della novità, ma la tranquillità di essere in un posto conosciuto, affronto le giornate con molta naturalezza. Tento di essere ogni giorno meno turista e più coinvolta nella vita quotidiana, anche se la macchina fotografica viene sempre con me!
4 commenti:
giraffe, giraffe!
le proporrò in ufficio...
auguri per l'avventura negli states :-)
W le giraffe! W il giappo! W le scarpe a metà prezzo! e viva anche il governo degli Stati Uniti che, su mia richiesta, ha accorciato di un'ora il gap con l'Italia.
Keep up the good work.
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